Upside Down
Recensione del film Upside Down, un film che… vabbé, partiamo dall’inizio.
Nell’universo esiste un sistema solare in cui due pianeti praticamente identici sono vicinissimi tra loro (e per vicinissimi intendo che distano al massimo qualche chilometro) formando un sitema binario in cui le due atmosfere sono condivise. Vengono descritti come il mondo di sopra (quello in cui sono ricchi e dominanti) e il mondo di sotto (quello in cui sono poveri e sfruttati dal mondo di sopra). Ogni abitante dei due mondi è sottoposto alla forza di gravità del pianeta in cui è nato e NON può andare a camminare sul mondo opposto.
Un normale colloquio di lavoro
Non solo: i due pianeti sono collegati da un enorme grattacielo (appartenente ad una potente multinazionale) che ha fondamenta in entrambi i mondi. In questo edificio lavorano sia quelli di sopra (i capi) che quelli di sotto (gli sfruttati). Quando i capi si incontrano con i sottoposti a metà del grattacielo (o grattaterra a questo punto), si trovano in una stanza in cui si parlano a testa in giù.
Signore e signori, i protagonisti in luce caramellata…
I nostri protagonisti sono Jim Sturgess (quello di Across the Universe) e Kirsten Dunst (quella di Spiderman), lui del mondo di sotto e lei del mondo di sopra. Si conoscono da ragazzi su una montagna in cui la distanza tra i pianeti è di un centinaio di metri e si innamorano. Ma il loro è un amore impossibile poiché appartengono letteralmente a mondi diversi e ognuno di loro (come già detto) è soggetto alla forza di gravità della propria terra.
Un concept del film: notate la vicinanza dei due picchi (nel film un pochino più distanti ma neanche troppo) e, sullo sfondo a destra, il grattaterra.
Ok, ci sono molti altri film che sono poco verosimili, ma c’è anche da dire che ci sono anche tanti altri modi per rendere la storia di un amore impossibile in salsa sci-fi senza doverti far pensare ogni 30 secondi un WTF (che non è una cintura di wrestling ma un acronimo inglese che significa “machecca**o…”). Insomma, l’idea è anche carina e molto romantica, ma l’indice di “sospensione dell’incredulità” richiesto è talmente elevato e continuo che diventa difficile farsi coinvolgere dalla storia (peraltro banale).
Un opportuno artiglio di roccia per comode limonate gravitazionali.
Inoltre Jim Sturgess è talmente innamorato e con la faccia sognante che sembra pure lui un effetto speciale non troppo riuscito. In compenso Kirsten Dunst continua ad avere questa faccia scazzata, ai limiti dell’antipatia, che non è che aiuti granché. Aggiungiamo al tutto una fotografia caramellosa che finisce per essere”fantasticamente” fastidiosa e il risultato finale è… che il trailer è interessante e ti fa drizzare le orecchie, perché sembra persino una buona idea e una bella storia; poi vedi il film e pensi: Maccosa… oppure: WhatTheF***… e alla fine della visione ti rendi conto che:
1) NON è stato minimamente coinvolgente
2) NON è stato minimamente credibile su nessuno degli aspetti pseudoscientifici
3) NON è stato granché credibile nello svolgimento della storia
4) NON è stata una buona idea guardarlo, sprecando quasi 2 ore della tua vita
5) Devi scrivere una recensione per ricordarti di averlo visto, giusto per evitare che tra qualche anno (o mese) ti ritrovi a comprare il DVD e ti metta a urlare “Maccosa…”
Già, perché tra non molto avrò completamente dimenticato questa inutile pellicola…
Ecco, dopo questa recensione, se andrete a vedere il film, avrete delle aspettative così basse che magari vi piacerà persino, o almeno non uscirete troppo delusi dalla sala cinematografica. Se non andrete avrete risparmiato tempo e soldi. In ogni caso mi ringrazierete 😉
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