ESCAPE PLAN – Fuga dal reparto geriatrico

Recensione di un film che molti aspettavano da 30 anni…

solo che sembra un film di 30 anni fa con 2 protagonisti che hanno 30 anni di troppo.

Storia di Ray Breslin, un ex avvocato che, a causa di un dramma familiare, diventa esperto di fughe dal carcere per controllarne la sicurezza. Questo ex avvocato (interpretato da Sylvester Stallone) è anche un esperto lottatore e uomo d’azione e viene incastrato all’interno di un carcere di massima sicurezza (chiamato “La Tomba”), progettato e diretto da un estimatore del lavoro di Breslin, interpretato da un cattivissimo Jim Caviezel. Il nostro eroe, per venirne fuori, dovrà fare comunella con Rottmayer, un detenuto interpretato da Arnold Schwarzenegger.

 

«Picchi come un vegetariano» sarà la battuta che ricorderete maggiormente alla fine del film…

… ma forse non è il caso di andarla a raccontare a questi 2 vegetariani… Quello di destra è 2 metri e 13 per 197 kg, poi fate voi eh…

 

Diciamo subito che l’unico vero motivo per vedere questo film è quello di avere Stallone e Schwarzennegger coprotagonisti sullo stesso set, anche se fuori tempo massimo. Ecco il perché del titolo del post, perché per il resto non c’è molto, nel senso che è un film che si lascia guardare ma non dice niente di più di molti altri. In questo senso sono molto più interessanti altri film carcerari, ad esempio quelli della saga di Death Race.

 

“E per punizione stasera a letto senza cena e da domani niente carne”… Jim Caviezel, il cattivissimo direttore del carcere (per chi non se lo ricordasse, Gesù nel film “The Passion”).

 

Il film ha un minimo di tensione, anche se il lavoro di regia e montaggio ogni tanto rendono confuso lo svolgimento. Inoltre un paio di buchi di sceneggiatura niente male non ve li toglie nessuno. [Spoiler] Ad esempio l’espediente del libro, per convincere il dottore del carcere a cooperare: come se per dimostrare di aver scritto un libro fosse sufficiente citare alcuni passaggi. A quel punto non dovrei avere difficoltà a dimostrare di aver scritto i racconti di Sherlock Holmes.

La cosa che però spicca è che nel confronto attoriale Schwarzenegger ne esce vincente, anche grazie alla monoespressività di Stallone. Comunque, per passare un paio d’ore di intrattenimento, può andare. Peccato non aver fatto questo film 20 o 30 anni fa: sarebbe stato più gradito e maggiormente in linea con il modo di fare cinema degli anni 80 e 90, anche perché non sono solo i protagonisti ad essere vecchi, è proprio il film…

 

“Uè, ma lo sai che vicino a casa mia stanno facendo dei lavori di manutenzione stradale? Appena usciamo da qua andiamo a vederli!” “E poi partita a bocce!”

 

E adesso aspettiamo “Gli Espandibili 3”

 

 

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